Brisighella, la pera volpina e il treno a vapore

Brisighella, 18 novembre 2018

Il primo articolo di questa nuova rubrica lo voglio dedicare ad una gita che abbiamo fatto nel grazioso borgo di Brisighella in Romagna, considerato uno dei borghi più belli d’Italia.
Ed è facile comprenderne il motivo, incastonato com’è tra le bellissime colline romagnole, in uno spazio tempo che sembra sospeso.
A dare un tocco di magia alla giornata un viaggio che ne richiama proprio la sospensione temporale, a bordo niente meno che di un treno storico con la locomotiva a vapore.

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Il viaggio in questi vagoni d’altri tempi è un invito a recuperare gli spazi del vivere lentamente. Per gustarsi il paesaggio e la compagnia degli altri passeggeri, senza la frenesia dei tempi moderni.
A un treno a vapore non puoi mettere fretta, non puoi usarlo per andare a lavoro o per correre alla meta, è un mezzo che è esso stesso meta ed esperienza.
Le sue alte volute di vapore e fumo di carbone si innalzano dense e voluminose verso il cielo e certo l’aroma non è forse dei più piacevoli quando penetra nei vagoni pieni di spifferi, ma fa sorgere risate spontanee e lo sguardo di chi lo ammira sfrecciare imponente sui binari, come una visione dal passato, non ha prezzo.
Brisighella ci accoglie con tamburi e un piacevole caos della festa, in occasione della Sagra del Tartufo Bianco, che in questo periodo fa da padrone.
Per le strade antiche si snoda il mercato, con i suoi profumi e i suoi sapori, lo esploriamo da cima a fondo in questa giornata che ha già il sapore di inizio di inverno, incluso l’affascinante via degli Asini, un tratto coperto che pare un voltone, attraverso cui gli asini potevano passare con i loro carichi.

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Ma è soprattutto con i ricchissimi banchi di frutti dimenticati che Brisighella ci mostra tutta la sua bellezza. Regina incontrastata di questi antichi frutti caduti ormai in disuso la pera volpina, che qui è davvero celebrata. Un frutto piccolo, tondeggiante, dalla polpa molto croccante e acidula, che raramente viene consumato crudo, se non dopo un’opportuna fase di maturazione detta ammezzimento, ma che diventa deliziosa se cotta al forno o meglio ancora nel vino rosso. Particolarmente riuscito è quindi l’abbinamento con il Sangiovese, vino romagnolo per eccellenza.

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Ma nei banchi si trovano ancora frutti che ormai sono caduti nel dimenticatoio, come le sorbe, il corbezzolo, le giuggiole e le nespole. Piante spontanee, che per secoli sono state un importantissimo supporto alimentare per le popolazioni contadine che hanno trovato molti modi per conservarle e trattarle.
Brisighella è anche avvolta da splendidi speroni rocciosi di gesso su cui troneggiano la Rocca e la Torre dell’Orologio, punti di grande fascino e che certamente meritano una visita più approfondita, ma che per questa volta visitiamo rapidamente con un avventuroso trenino turistico in grado di inerpicarsi sull’impervia salita!

Le attività a Brisighella sono molteplici, è un borgo molto vivace e molto oroglioso del suo territorio e dei suoi prodotti e credo che in qualunque periodo dell’anno decidiate di visitarlo, saprà meravigliarvi e stupirvi con i suoi colori, sapori e le sue atmosfere!
Nel frattempo, sono tornata a casa con 3 kg di pere volpine, e ho tutta l’intenzione di sfruttarle appieno! Se avete qualche consiglio e le avete già consumate scriveteci e dateci le vostre ricette, io sono curiosissima di prepararle!
Mi auguro che questa nuova rubrica parallela al nostro solito blog di ricette possa piacervi e incuriosirvi e farvi venire voglia di viaggiare e scoprire nuovi sapori!

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