Parigi 22-23/04/2019
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Allora, dopo il nostro excursus su come abbiamo organizzato il viaggio e quanto grosso modo è costato, cominciamo a raccontare cosa abbiamo visto!
La partenza il 22 aprile è stata alle 6.50 da Bologna con arrivo a Parigi Beaveau come già accennato nel precedente post.
Presa la navetta per il centro di Parigi, siamo arrivati in albergo tra una cosa e l’altra verso le 11.30/12.00.
Dopo aver lasciato la nostra roba in albergo ed esserci riposati qualche ora, in cui abbiamo potuto ammirare la fantastica vista sul cimitero di Montmartre e sulla chiesa del Sacro Cuore, è partita subito una prima fase esplorativa, con un’iniziale approccio alla linea metropolitana, che come vi ho detto è abbastanza intuitiva e la prima tappa alle Galerie Lafayette.
I Magazzini Lafayette distano circa un chilometro dal nostro albergo ed erano il punto ideale dove poter acquistare il Paris Pass Museum, molto utile per le successive tappe, evitandosi le file presso le eventuali attrazioni turistiche.
Inevitabile poi soffermarsi ad ammirare la grandiosità tutta francese e art noveau di cui i magazzini sono tra i principali rappresentanti.
Le Gallerie Lafayette non sono solo un polo commerciale, hanno un fascino tutto particolare a cui anche i più riottosi allo shopping difficilmente possono resistere.
E anche se i prezzi sono innavicinabili per la maggior parte dei comuni mortali, è motlo divertente andare su e giù per le scale mobili e godersi l’atmosfera, curiosando tra i vari stand e negozi.
I Magazzini si sono anche allargati includendo un edificio dedicato al cibo e alla casa, che ammetto è stata una delle nostre tappe preferite. E dopo aver ammirato i banchi di cibo, tra cui quello dei formaggi, di cui mi sono innamorata, non abbiamo saputo resistere alla tentazione di provare qualche macaron, quello al gusto champagne e frutto della passione semplicemente irresistibile!
Oltre a offrire un vero e proprio spazio di vendita, dalla frutta e verdura, ai prodotti confezionati, sono presenti moltissimi stand per il cibo, uno più irresistibile dell’altro. Se siete in zona quindi potete approffittare anche dell’ampia scelta di cibi da asporto che potete consumare sul posto oppure portare con voi. Alcuni stand possono essere un po’ fuori budget, ma potete cavarvela con meno di dieci euro a testa e vi sentirete dei veri gourmet!
Dopo aver camminato su e giù per il più rinnomato centro commerciale di Parigi, siamo rientrati verso l’albergo dove abbiamo raggiunto il famoso Moulin de la Galette, uno degli ultimi mulini rimasti in piedi che caratterizzavano il paesaggio a Montmatre e che attualmente è sede di un famoso ristorante.
Tempo di una doccia e ci siamo goduti la prima cena francese in un piccolo ristorante/gastronomia libanese: Le Grand Phenicien, proprio di fronte al nostro albergo, dove abbiamo potuto gustarci un’impeccabile cena mediorientale.
Il ricco menu prevedeva vari antipasti freddi e caldi, tra cui hummus, tabbouleh, insalata di melanzane e insalata con feta, felafel e fagottini ripieni. Abbiamo completato il tutto con pane tipo pita e un assaggio di pollo e agnello marinati e cotti sulla griglia, squisiti.
Con poco più di venti euro a testa, vi alzerete estremamente sazi e soddisfatti!
Il martedì è cominciata la vera esplorazione della città: prima tappa il museo Picasso in zona Le Marais, quartiere vivace e molto piacevole da visitare.
Siamo stati particolarmente fortunati, perché oltre alla collezione stabile dedicata a Picasso, con alcune delle sue opere più celebri, siamo capitati nel periodo in cui era in esposizione anche una mostra dedicata a Calder, scultore statunitense particolarmente celebre per le sue opere cinetiche, che io trovo davvero bellissime e affascinanti.
Vista anche l’imponenza dell’edificio che ospita il museo, l’incastonarsi di arte, architettura e visione d’insieme risulta molto riuscito e avvincente.
Siamo arrivati piuttosto presto, e ci siamo potuti godere gli spazi con una certa comodità e tranquillità. Inoltre, il Museo Picasso rientra tra le attrazioni incluse nel Pass dei musei, quindi l’ingresso è incluso e si saltano le file.
Per tutti gli appassionati d’arte, questa tappa è davvero irrinunciabile e merita sicuramente una visita!
Dopo l’incursione artistica, abbiamo deciso di prenderci un po’ di riposo nei Jardin des plantes, un’ampia e splendida area verde oltre la Senna, nelle vicinanze del Quartiere Latino, altra zona molto famosa e piacevole da visitare.
Dopo aver sostato in una boulangerie per fare rifornimento con baguette frutta e bibita (il tutto alla più che ragionevole cifra di euro 6,50), ci siamo riposati nei bellissimi viali alberati.
Il Giardino Botanico si collega direttamente all’imponente area dei musei di storia naturale, ospita uno zoo (a pagamento) e tre grandi serre tropicali (anch’esse a pagamento, mi pare 7 euro ad adulto, senza convenzioni).
Tuttavia non sapevamo, come forse non lo sanno in molti, che la maggior parte dei musei e delle attrazioni di Parigi il martedì sono chiuse, e questo complicherà un po’ l’organizzazione del resto del pomeriggio.
Tuttavia la sosta e la passeggiata nel viale principale sono rinfrancanti!
Se siete amanti di piante, alberi e fiori, non potete perdervi la camminata nel bellissimo giardino alpino oppure una lenta e interessante passeggiata tra le aiuole dedicate, in cui poter ammirare fiori e piante suddivisi per tipologia e utilizzo.
Se poi siete veri estimatori della storia naturale, numerosi sono i musei che potete visitare in questa area, da quello di mineralogia a quello di botanica. Tali musei, però, non sono inclusi nel pass e hanno biglietti a parte.
Dopo aver vagabondato un po’, nell’impresa di trovare un’attività da svolgere vista la chiusura di molti musei, ci siamo diretti verso la Sainte Chapelle con la collegata Conciergerie, sull’ile de citè, tappa che ci ha anche permesso di costeggiare la purtroppo danneggiata Notre Dame, di cui per rispetto non abbiamo voluto fare foto.
La Sainte Chapelle è forse una delle più impressionanti manifestazioni di gotico francese ancora presenti a Parigi nella loro forma originaria. Le meravigliose vetrate istoriate che raccontano tra le varie storie, anche la vita di Cristo, sono davvero monumentali e di una bellezza difficilmente riproducibile con le immagini.
Sono un’esperienza che toglie il fiato e che consiglio a tutti di fare!
Anche la Sainte Chapelle rientra nel percorso del Pass Musei, e vi eviterà una lunga fila alle biglietterie.
Essa si collega direttamente a quello che è attualmente il Palazzo di Giustizia, originariamente edificato nel medioevo inizialmente come palazzo reale e che successivamente diventerà anche una delle più celebri prigioni di Parigi, nota come Conciergerie. Tra le sue mura ha soggiornato anche Maria Antonietta.
Della struttura medievale originale rimane la Sala delle Armi, che ospita per l’appunto la guarnigione del re.
Si possono attualmente vedere anche alcune delle celle impiegate dai rivoluzionari e alcuni ambienti superstiti, come le cucine e la cappella.
L’ile de citè è uno dei quartieri più belli di Parigi, e merita senz’altro una rilassante passeggiata tra le sue vie. Famoso è il mercato stabile dei fiori che è particolarmente bello nella stagione primaverile, con le caratteristiche strutture in stile art noveau.
Appena oltre la Senna, vi troverete nelle vicinanze dell’Hotel de Ville, l’imponente municipio di Parigi, che non passerà inosservato viste le sue dimensioni colossali.
Vagabondando nel quartiere potrete trovare numerosi ristoranti, bistrot, brasserie e boulangerie, in cui potervi fermare per una merenda. Io ne ho approfittato per un pain au chocolat e una eclair al cioccolato, dopo la scarpinata ci voleva proprio!
Insomma giornate piuttosto impegnative, e siamo solo all’inizio! Non vi perdete il resto del nostro racconto a Parigi!
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